10 febbraio - Giorno del Ricordo




Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie all'esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall'occupazione nazista, a Trieste e nell'Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l'inizio di una tragedia: la "liberazione" avvenne ad opera dell'esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito. 350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista.Trieste, dopo aver subito più di un mese di occupazione jugoslava, ancora oggi ricordati come "i quaranta giorni del terrore", visse per 9 anni sotto il controllo di un Governo Militare Alleato (americano ed inglese), in attesa che le diplomazie decidessero la sua sorte. Solo nell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l'Istria all'amministrazione jugoslava. E solo nel 1975, con il Trattato di Osimo, l'Italia rinunciò definitivamente, e senza alcuna contropartita, ad ogni pretesa su parte dell'Istria, terra italiana sin da quando era provincia dell'Impero romano. Il 10 febbraio è il giorno che l'Italia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell'Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati.

Dal sito del "Governo Italiano"

Istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, la Repubblica italiana ha riconosciuto il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo", che si celebra al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del nostro confine orientale.

Nella ricorrenza del "Giorno del ricordo" sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi.

È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti che contribuiscano a conservare la memoria di quelle vicende, nonché a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate.

È pertanto prevista da parte delle scuole l’organizzazione, in occasione di questa giornata, di iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi che costrinsero centinaia di migliaia di Italiani, abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, a lasciare le loro case, spezzando secoli di storia italiana in quei territori.

Tali iniziative sono volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il loro contributo allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica, ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero.

La legge n. 92 del 2004 prevede inoltre la possibilità della concessione – sulla base di una domanda diretta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e previa l’istruttoria svolta da un’apposita Commissione – di un riconoscimento al coniuge superstite, ai figli, ai nipoti e, in loro mancanza, ai congiunti fino al sesto grado, delle persone che, dall'8 settembre 1943 fino all'anno 1950 compreso, in Istria, in Dalmazia o nelle province dell'attuale confine orientale, sono state "infoibate" o riconosciute come scomparse o soppresse.

Redazione internet - Ivana Madonna

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