RICERCA SUL NATALE COMMERCIALE - Le origini americane di Santa Claus - Babbo Natale

Antica cartolina natalizia tedesca
Dopo l'articolo di ieri mi è venuta voglia di fare quella ricerca di cui dicevo sulle origini della tradizione americana di Santa Claus. Girando per l'web ho trovato questo bel articolo del sito "http://www.unmuseum.org/" dal titolo "Meglio conosciuto come Babbo Natale". L'ho tradotto solo in parte (non ho tradotto la parte finale che non mi interessava) e con le mie scarne conoscenze dell'Inglese... ehm sorry!
P.s.: alcune cose mi sembrano parziali o non precisissime, ma mi sembrava giusto sentire una voce americana.


MEGLIO CONOSCIUTO COME BABBO NATALE

Ogni 24 dicembre milioni di persone vengono visitate da un basso, ciccione in vestito rosso. Da dove viene? Perché lo fa, e come fa a realizzare questo compito apparentemente impossibile?

Babbo Natale... Santa Claus… Kris Kringle... Old Saint Nick...

Lo si vede su manifesti pubblicitari, nelle parate, ai grandi magazzini... chi è questo signore e perché ha così tanti pseudonimi?
La parata di Santa Claus a Toronto
Beh, l'originale San Nicola visse in Turchia sudoccidentale nel 4 ° secolo. Vescovo di Myra si fece conoscere per una serie di miracoli che coinvolgevano marinai e bambini. Dopo la sua morte questo lo portò a diventare il santo patrono di entrambi i gruppi ed anche delle ragazze non sposate. Come santo egli è commemorato il 6 dicembre.
San Nicola
Più o meno nello stesso tempo in cui viveva Nicola, papa Giulio decise di stabilire una data per la celebrazione della nascita di Gesù. Dato che l’anno esatto per questo evento era sconosciuto, il Papa decise di fissare la festa per il 25 dicembre. In questo periodo dell'anno per lungo tempo si era tenuta la festa pagana del solstizio d’inverno e il Papa sperava così di cristianizzare quelle tradizioni.

Probabilmente, lungo il tempo, il giorno della festa di San Nicola si associò a quello del Natale e nacque una tradizione secondo la quale il santo avrebbe visitato le case alla vigilia di Natale per portare ai bambini noci, mele, dolci e altro. (ndr: in realtà noi sappiamo che in molte zone san Nicola porta doni il 6 dicembre). Tuttavia quando la riforma di Lutero prese piede in una buona parte d'Europa, la popolarità di San Nicola scese nella maggior parte dei paesi protestanti, ad eccezione dei Paesi Bassi dove veniva chiamato "Sinter Klaas". 
Sinter Klaas (Wikipedia) e il suo aiutante Snoeper
In seguito questa tradizione arrivò negli Stati Uniti e "Sinter Klass" si sarebbe corrotto in "Sancte Claus."

Babbo Natale americano
I coloni olandesi avrebbero portato la tradizione di San Nicola nella città Nord Americana di New Amsterdam (che gli inglesi avrebbero poi rinominato "New York"). 
New York - Niew Amsterdam nel 1671
Tuttavia, la ricerca mostra poche prove che Nicola abbia giocato un ruolo importante nelle celebrazioni questi primi coloni. Sembra più probabile che San Nicola sia diventato una tradizione americana nel corso di un’ondata di interesse alle tradizioni olandesi a seguito della guerra d’indipendenza. Washington Irving (conosciuto per il romanzo “Sleepy Hollow” –“La valle addormentata”) lo ha inserito in una storia a fumetti della città di New York scritta nel 1809. John Pintard, fondatore della New York Historical Society, mostrò un vivo interesse alla leggenda e la New York Historical Society ospitò il primo anniversario della cena di San Nicola nel 1810. L’Artista Alexander Anderson ricevette l’incarico di disegnare un'immagine del Santo per la cena. Venne ancora mostrato come una figura religiosa, ma i regali li depositava chiaramente in calze di bambini appese accanto al camino ad asciugare.
San Nicola  o "Sancte Claus" in una xilografia di Alexander Anderson
Forse nulla ha fissato l'immagine di Babbo Natale così saldamente nella mente americana come una poesia intitolata “A Visit from St. Nicholas” scritto da Clement Moore nel 1822. Moore, un professore di lingue bibliche presso l’ “Episcopal Theological Seminary” di New York, elaborò il pensiero di Pintard sulle prime tradizioni olandesi di New Amsterdam aggiungendo alcuni elementi tratti da leggende tedesche e norvegesi. Queste storie affermavano che un piccolo uomo simile ad un elfo felice avesse presieduto le feste pagane del solstizio d’inverno. Nella poesia, Moore descrive il Santo come un uomo piccolo con una slitta trainata da otto renne in miniatura. Egli vola di casa in casa nelle quali scende per il camino per riempire le calze appese con doni.
Moore scrisse la poesia per la propria famiglia, ma nel 1823 venne pubblicata anonima nel “Troy Sentinel”. Divenne molto popolare e fu ristampata innumerevoli volte con il titolo più familiare, “la notte prima di Natale”. 

Twas the Night before Christmas Poem
Twas the night before Christmas, when all through the house
Not a creature was stirring, not even a mouse.
The stockings were hung by the chimney with care,
In hopes that St Nicholas soon would be there.

The children were nestled all snug in their beds,
While visions of sugar-plums danced in their heads.
And mamma in her ‘kerchief, and I in my cap,
Had just settled our brains for a long winter’s nap.

When out on the lawn there arose such a clatter,
I sprang from the bed to see what was the matter.
Away to the window I flew like a flash,
Tore open the shutters and threw up the sash.

The moon on the breast of the new-fallen snow
Gave the lustre of mid-day to objects below.
When, what to my wondering eyes should appear,
But a miniature sleigh, and eight tinny reindeer.

With a little old driver, so lively and quick,
I knew in a moment it must be St Nick.
More rapid than eagles his coursers they came,
And he whistled, and shouted, and called them by name!

"Now Dasher! now, Dancer! now, Prancer and Vixen!
On, Comet! On, Cupid! on, on Donner and Blitzen!
To the top of the porch! to the top of the wall!
Now dash away! Dash away! Dash away all!"

As dry leaves that before the wild hurricane fly,
When they meet with an obstacle, mount to the sky.
So up to the house-top the coursers they flew,
With the sleigh full of Toys, and St Nicholas too.

And then, in a twinkling, I heard on the roof
The prancing and pawing of each little hoof.
As I drew in my head, and was turning around,
Down the chimney St Nicholas came with a bound.

He was dressed all in fur, from his head to his foot,
And his clothes were all tarnished with ashes and soot.
A bundle of Toys he had flung on his back,
And he looked like a peddler, just opening his pack.

His eyes-how they twinkled! his dimples how merry!
His cheeks were like roses, his nose like a cherry!
His droll little mouth was drawn up like a bow,
And the beard of his chin was as white as the snow.

The stump of a pipe he held tight in his teeth,
And the smoke it encircled his head like a wreath.
He had a broad face and a little round belly,
That shook when he laughed, like a bowlful of jelly!

He was chubby and plump, a right jolly old elf,
And I laughed when I saw him, in spite of myself!
A wink of his eye and a twist of his head,
Soon gave me to know I had nothing to dread.

He spoke not a word, but went straight to his work,
And filled all the stockings, then turned with a jerk.
And laying his finger aside of his nose,
And giving a nod, up the chimney he rose!

He sprang to his sleigh, to his team gave a whistle,
And away they all flew like the down of a thistle.
But I heard him exclaim, ‘ere he drove out of sight,
"Happy Christmas to all, and to all a good-night!"
 Era la notte prima di Natale

Era la notte prima di Natale e tutta la casa era in silenzio, 
nulla si muoveva, neppure un topino.
 
Le calze, appese in bell'ordine al camino,
 
aspettavano che Babbo Natale arrivasse.
I bambini rannicchiati al calduccio nei loro lettini 
sognavano dolcetti e zuccherini;
 
La mamma nel suo scialle ed io col mio berretto
 
stavamo per andare a dormire 

quando, dal giardino di fronte alla casa, giunse un rumore
 
Corsi alla finestra per vedere che cosa fosse successo,
 
spalancai le imposte e alzai il saliscendi.
La luna sul manto di neve appena caduta 
illuminava a giorno ogni cosa
 
ed io vidi , con mia grande sorpresa,
 
una slitta in miniatura tirata da otto minuscole renne 
e guidata da un piccolo vecchio conducente arzillo e vivace; 
capii subito che doveva essere Babbo Natale.
Le renne erano più veloci delle aquile
 
e lui le incitava chiamandole per nome.
 
"Dai, Saetta! Dai, Ballerino! 
Dai, Rampante e Bizzoso!
 
Su, Cometa! Su, Cupido! Su, Tuono e Tempesta!
 
Su in cima al portico e su per la parete!
 
Dai presto, Muovetevi!"
Leggere come foglie portate da un mulinello di vento, 
le renne volarono sul tetto della casa,
 
trainando la slitta piena di giocattoli.
Udii lo scalpiccio degli zoccoli sul tetto, 
non feci in tempo a voltarmi che
 
Babbo Natale venne giù dal camino con un tonfo.
 
Era tutto vestito di pelliccia, da capo a piedi, 
tutto sporco di cenere e fuliggine
 
con un gran sacco sulle spalle pieno di giocattoli:
 
sembrava un venditore ambulante
 
sul punto di mostrate la sua mercanzia!
I suoi occhi come brillavano! Le sue fossette che allegria! 
Le guance rubiconde, il naso a ciliegia!
 
La bocca piccola e buffa arcuata in un sorriso,
 
la barba bianca come la neve,
 
aveva in bocca una pipa 
è il fumo circondava la sua testa come una ghirlanda.
 
Il viso era largo e la pancia rotonda
 
sobbalzava come una ciotola di gelatina quando rideva.
 

Era paffuto e grassottello, metteva allegria, 
e senza volerlo io scoppiai in una risata.
 
Mi fece un cenno col capo ammiccando
 
e la mia paura spari,
non disse una parola e tornò al suo lavoro. 
Riempì una per una tutte le calze, poi si voltò,
 
accennò un saluto col capo e sparì su per il camino.
 

Balzò sulla slitta, diede un fischio alle renne 
e volò via veloce come il piumino di un cardo.
 
Ma prima di sparire dalla mia vista lo udii esclamare:
 
Buon Natale a tutti e a tutti buona notte!


Dal sito: Nannabobo

 Video della Disney
Da dove Moore trasse le renne? Il popolo Saami del nord della Scandinavia e della Finlandia spesso le utilizzava per tirare le loro slitte e per questo trovarono spazio nella poesia. Le Renne, che sono animali molto più robuste dei cervi nordamericani, sono ben adattate ai climi freddi con le loro pellicce pesanti e i larghi zoccoli piatti adatti a camminare sulla neve.




L’AMBIENTE FANTASTICO DI BABBO NATALE

Il mondo di Santa Claus secondo la fantasia di Thomas Nast
Col passare del tempo, sempre più è stato aggiunto alla leggenda di Babbo Natale. Thomas Nast, un fumettista del 19° secolo, fece una serie di disegni per “Weekly Harper”. Secondo l’immaginazione di di Nash, Santa Claus viveva al Polo Nord. Nash gli diede anche un laboratorio per la costruzione di giocattoli e un grande libro pieno dei nomi dei bambini che erano stati buoni o cattivi.

Il Santa Claus di Thomas Nast sul “Weekly Harper”.

Il vestito rosso e bianco


 


Nel 19 ° secolo Santa Claus fu spesso raffigurato con abiti di diversi colori: viola, verde e blu, oltre al rosso.  Questo lentamente cambiò tanto che agli inizii del 20 ° secolo l'immagine standard di Babbo Natale era quella di un uomo con un vestito rosso bordato di bianco. La Coca-Cola Company è stata spesso citata per giustificare l'immagine di Babbo Natale con i colori rosso e bianco a causa di una serie di famose pubblicità del 1940 che lo raffiguravano mentre si gustava il loro prodotto (i colori aziendali di Coca-Cola sono di colore rosso e bianco). 
Una delle pubblicità della Coca Cola

Tuttavia, in quel tempo Babbo Natale era già associato a quei colori. L’Artista americano Norman Rockwell aveva fatto una serie di illustrazioni con Santa Claus vestito di rosso e bianco tra i quali “un tamburo per Tommy” che apparve sulla copertina di “The Country Gentleman” nel 1921.
Copertina di norman Rockwell del 1921
La verità è che quando le pubblicità della Coca Cola furono diffuse, Santa Claus nella mente del pubblico già indossava la versione moderna dei suoi colori.

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