Re Cristiano X: Il Re dalla stella gialla - Kong Christian X


Nel 1946 Christian X re di Danimarca passò tra tra due ali di folla in festa a Copenaghen in occasione del suo 76 compleanno. Rispondeva appena con un cenno della mano alle acclamazioni, accompagnato da sua moglie, la regina Alessandrina. Era invalido per una caduta da cavallo, anziano e la sua salute era pessima. Era un conservatore, aveva anche tentato di ampliare i suoi poteri negli anni ‘20 a danno della democrazia danese. Tentativo respinto dal parlamento. Ma quelle due ali di folla lo amavano. I danesi lo festeggiavano così calorosamente perché Christian X era ed è un simbolo della lotta contro il nazismo, dell’orgoglio della Danimarca che non si piegò nonostante l’occupazione subita dal Terzo Reich. Christian X è il re che disse a Hitler: “Se i miei concittadini ebrei dovranno mettere la stella gialla allora la metterò anch’io”. Gli ebrei danesi non subirono l’obbligo di mettere la stella gialla. Re Christian aveva l’abitudine di fare ogni giorno un giro a cavallo per strade di Copenaghen. Quando i tedeschi invasero la Danimarca, lui continuò a fare il suo giro. Quella passeggiata diventò per i danesi un simbolo di resistenza al nazismo, di orgoglio nazionale. Le Ss iniziarono la persecuzione degli ebrei danesi ed organizzarono una deportazione di massa. Il governo danese aveva preso una sorta di impegno a collaborare con le forze occupanti, ma i danesi, forti dell’esempio del loro re, riuscirono a far scappare quasi tutti gli ebrei in Svezia. Circa 500 però furono catturati. Le Ss mentivano (mentivano sempre) e per nascondere la strage in atto dicevano che li avrebbero portati a lavorare. Allora i danesi li obbligarono a mettere per iscritto questa dichiarazione e a compilare un elenco di tutti i deportati per poterne seguire il destino. Gli ebrei danesi furono deportati nel lager ghetto di Terezin. (...) I funzionari danesi ottennero di poter inviare ad ogni deportato dei pacchi viveri. Molte famiglie si fecero carico (in tempi di guerra!) di preparare questi pacchi che, certo, venivano aperti e saccheggiati dalle Ss di guardia a Terezin, ma quel che restava era comunque un aiuto, una possibilità in più di sopravvivenza. Poi nell’aprile del 1945, col Terzo Reich ormai schiacciato ad est e ad ovest, riuscirono a trattare con Himmler la consegna di tutti i loro concittadini ebrei, tramite il conte svedese Bernadotte, e li portarono in salvo in Svezia con un viaggio avventuroso attraverso le rovine in fiamme della Germania a bordo di automezzi che andavano a petrolio. Dunque era possibile fare qualcosa. Christian X era re di un paese invaso. Non aveva forze militari per opporsi ai nazisti, ma dimostrò che si poteva combattere Hitler anche con una salda forza morale.


Fonte http://passatopresente.blog.rai.it/ - Roberto Olla - 10 Dicembre, 2008

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