In questo giorno non si celebra l'Eucaristia. La Chiesa celebra solamente l'Azione liturgica della Passione del Signore, composta dalla Liturgia della Parola, dall'adorazione della croce e dai Riti di Comunione.
È giorno di digiuno e astinenza dalle carni.
(Fonte. Cathopedia)
Gesù muore nell’infamia della sua nudità, appeso a mezz’aria perché né  il cielo né la terra lo vogliono, muore nella vergogna di chi è  condannato dal magistero ufficiale della sua religione e dall’autorità  civile perché nocivo al bene comune della polis! Gesù, a  differenza del Battista, non muore come martire, bensì come scomunicato e  maledetto, come ama dire Paolo che si vanta di predicare Gesù  crocifisso, scandalo per gli uomini religiosi e follia per i saggi del  mondo greco.  La croce, sì la croce è il segno di questa morte nell’infamia di Gesù –  “annoverato tra i malfattori”, si compiacciono di annotare gli  evangelisti – è il racconto della sua solidarietà con i peccatori, del  suo abbassamento fino alla condizione dello schiavo umiliato, “fino alla  morte e alla morte di croce”, come testifica Paolo. La croce non deve  tuttavia prevalere sul Crocifisso! Non è la croce, infatti, a far grande  chi vi è appeso, ma è proprio Gesù che riscatta e dà senso alla croce,  in modo che tutti gli uomini che conoscono questa situazione di  sofferenza e di vergogna, di maledizione e di annientamento possano  trovare Gesù accanto a loro. Quello di ogni croce è un enigma, che Gesù  rende mistero: in un mondo ingiusto, il giusto può soltanto essere  rifiutato, osteggiato, condannato. E’ una necessitas humana, e  Gesù – proprio perché ha voluto “restare giusto”, solidale con le  vittime, gli agnelli – ha dovuto conoscere quest’urto dell’ingiustizia  del mondo contro di lui. Ma chi sa leggere così la passione e la morte  di Gesù è obbligato a comprenderla come una vicenda di gloria per  Gesù: gloria di chi ha speso la sua vita per gli uomini, gloria di chi  ha amato fino alla fine, gloria di chi muore condannato per aver cercato  di narrare che Dio è misericordia, amore. Se c’è un luogo in cui Gesù  ha reso Dio “buona notizia”, se lo ha “evangelizzato”, è proprio la  croce: buona notizia per tutti i peccatori!
 Oggi, Venerdì santo, i cristiani raccolgono nell’immagine del  crocifisso, agnello innocente, tutte le vittime della storia, gli  agnelli uccisi dai lupi: i cristiani in questo giorno sono chiamati a  imparare a sostenere lo scandalo della croce senza rovesciare le colpe  sull’altro, sicuri che dalla croce di ogni giusto si evidenzia una  ragione per cui vale la pena dare la vita. Perché solo chi ha una  ragione per cui vale la pena dare la vita, ha anche una ragione per cui  vale la pena vivere.
Oggi, Venerdì santo, i cristiani raccolgono nell’immagine del  crocifisso, agnello innocente, tutte le vittime della storia, gli  agnelli uccisi dai lupi: i cristiani in questo giorno sono chiamati a  imparare a sostenere lo scandalo della croce senza rovesciare le colpe  sull’altro, sicuri che dalla croce di ogni giusto si evidenzia una  ragione per cui vale la pena dare la vita. Perché solo chi ha una  ragione per cui vale la pena dare la vita, ha anche una ragione per cui  vale la pena vivere.  
 Oggi, Venerdì santo, i cristiani raccolgono nell’immagine del  crocifisso, agnello innocente, tutte le vittime della storia, gli  agnelli uccisi dai lupi: i cristiani in questo giorno sono chiamati a  imparare a sostenere lo scandalo della croce senza rovesciare le colpe  sull’altro, sicuri che dalla croce di ogni giusto si evidenzia una  ragione per cui vale la pena dare la vita. Perché solo chi ha una  ragione per cui vale la pena dare la vita, ha anche una ragione per cui  vale la pena vivere.
Oggi, Venerdì santo, i cristiani raccolgono nell’immagine del  crocifisso, agnello innocente, tutte le vittime della storia, gli  agnelli uccisi dai lupi: i cristiani in questo giorno sono chiamati a  imparare a sostenere lo scandalo della croce senza rovesciare le colpe  sull’altro, sicuri che dalla croce di ogni giusto si evidenzia una  ragione per cui vale la pena dare la vita. Perché solo chi ha una  ragione per cui vale la pena dare la vita, ha anche una ragione per cui  vale la pena vivere.   ENZO BIANCHI
Dare senso al tempo
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