LA PIU' ANTICA BIBLIOTECA DEL MONDO... A VERONA?

(Foto di una lettera miniata di un antifonario)

Lo sapevate che la più antica biblioteca del mondo è a Verona? Ma come? Se proprio ieri ho pubblicato un post sulla prima Biblioteca del mondo che fu quella di Alessandria d'Egitto?
Certo, un po' ho imbrogliato nel titolo, per attirare la curiosità: manca un pezzo di frase:
LA PIU' ANTICA BIBLIOTECA AL MONDO ANCORA OGGI IN ATTIVITA'.
Si tratta della Biblioteca Capitolare di Verona.


Questa Biblioteca nasce come parte dello «Scriptorium» (una sorta di officina libraria dove venivano prodotti libri su pergamena per l’istruzione e la formazione disciplinare e religiosa dei futuri sacerdoti).


Guardiamo qui sotto il video di una ricostruzione (forse fatta con un po' di fantasia...) di uno Scriptorium Medievale:

La prima data sicura della sua esistenza è fissata nel 1 agosto del 517 d.C. 
Questa data è riportata da un libro in essa conservato: il codice di Ursicino


Il Codice di Ursicino

Ursicino era un chierico (sacerdote o studente) che, dopo aver terminato di scrivere la vita di san Martino, composta da Sulpicio Severo, e la vita dell’eremita tebaico san Paolo, compilata da san Girolamo, alla conclusione del codice XXXVIII aggiunge alcuni dati decisamente inusuali per l’epoca: il proprio nome, il luogo («Verona») e la data: le calende di agosto dell’anno di consolato di Agapito.

E' presso la Biblioteca Capitolare che viene conservato anche il primo testo scritto in italiano volgare (il primo esempio di italiano, diverso dal latino): il cosiddetto INDOVINELLO VERONESE.


Eccolo in alto nella pagina bianca di sinistra. 
Questo è il testo in volgare (e traduzione in italiano moderno)
«Separeba boves, alba pratalia araba, albo versorio teneba et negro semen seminaba»
Ossia: “Teneva davanti a sé i buoi (le due dita della mano), arava i bianchi prati (le pagine del libro), teneva un bianco aratro (la penna d’oca) e seminava il seme nero (cioè l’inchiostro).” È facile indovinare che si tratta dello scrivano all’inizio del suo lavoro.
Presso la nostra Biblioteca sono conservati oggi:
oltre 1200 codici manoscritti
circa 270 incunaboli (primi libri stampati dalle origini al 1500 incluso) dei quali 110 sono testi di diritto
circa 2500 cinquecentine (libri stampati nel corso del 1500)
circa 2800 seicentine (libri stampati nel corso del 1600)
circa 90 mila volumi di epoche successive.


La Biblioteca Capitolare oggi

Purtroppo anch'essa ha subito i danni della seconda  guerra mondiale: Il 4 gennaio 1945, durante l’ultimo periodo della guerra, le bombe sconquassarono l’aula maggiore, radendola al suolo. Fortunatamente i danni al patrimonio librario furono limitati, grazie ancora una volta a mons. Giuseppe Turrini, Egli infatti aveva provveduto a mettere in salvo dalle incursioni aeree i manoscritti e gli incunaboli, trasferendoli in gran parte sulle montagne della Lessinia, nella canonica del paese di Erbezzo.


Commenti