CALENDARIO DELL'AVVENTO - GIORNO 13 - SANTA LUCIA

 


SANTA LUCIA IL GIORNO PIU' "BELLO" CHE CI SIA

A Bussolengo chi porta i doni ai bambini non è Babbo Natale, non sono i Magi, nemmeno Gesù Bambino, tanto meno la Befana, ma una bellissima santa, che nessuno può vedere in viso: santa Lucia.

La santa è Bellissima, ma come si sa cieca e perciò fa fatica a trovare la strada ecco perché è accompagnata da due amici inseparabili: il musseto (l'asinello) e il Gastaldo (un aiutante).

Il musseto è il più coccolato dai bambini che la sera precedente preparano con cura per lui un piatto con pane secco o del fieno, a volte anche uno zuccherino e un bel bicchiere di acqua fresca.
Anche per la santa però si preparano dei biscotti e un bicchiere di latte.



Pure il Gastaldo lo si coccola, ma lui, uomo forte e di poche parole, con un mezzo bicchiere di vino. Del Gastaldo si ha anche un po' di paura perché i papà più temerari (mi riferisco al mio in particolare) si sono presi da lui qualche manciata di cenere in faccia perché hanno tentato di vedere la santa che passava per strada! Che paura!


In alcuni casi la santa si fa vedere per le strade dei paesi, bellissima, vestita di bianco con un velo che le copre la faccia, seduta sul musseto che viene condotto dal Gastaldo, contadinotto dalla faccia sporca di fuliggine. 


Quando passa non parla mai, ma con gesti delicati distribuisce caramelle ai bambini un po' spaventati che le si avvicinano.

 La sua festa ricorre il 13 dicembre; prima all'introduzione del calendario moderno (1582) la festa cadeva vicina al giorno del solstizio d'inverno (ecco perché si dice: "santa Lucia il giorno più corto che ci sia", ma noi dicevamo da bambini "il giorno più bello che ci sia!").

La santa nel santino più famoso, quello che noi bambini volevamo avere a tutti i costi (faceva impressione perchè la santa teneva due occhi nel piatto (il racconto tradizionale diceva che la santa si sarebbe strappata da sola gli occhi per donarli al suo ex fidanzato innamorato ancora del suo sguardo - questa vicenda sembra non avere nessun fondamento nelle testimonianze sulla morte della santa)

LA STORIA DELLA SANTA

Ricca, probabilmente bella e promessa sposa ad un giovane della sua città, Siracusa, Lucia sembrava destinata alla vita normale delle ragazze del III-IV secolo dopo Cristo: moglie e madre di famiglia.

Quando sua madre si ammalò gravemente, si recò a Catania per pregare sulla tomba della martire Agata. La martire le apparve chiedendole di dedicare la propria vita ai più poveri, ai piccoli emarginati e sofferenti.

Tornata a Siracusa mise in atto questo progetto; ruppe il fidanzamento e, con una lampada fissata al capo, iniziò a percorrere i lunghi e angusti cunicoli delle catacombe per distribuire i beni della sua cospicua dote ai più poveri.

Il fidanzato abbandonato non accettò questa decisione e la accusò di essere cristiana. Il prefetto Pascasio, la fece arrestare e torturare, ma Lucia rifiutò fermamente di rinunciare alla sua fede.

Quella ragazza era troppo forte per essere "piegata", perciò Pascasio decise che doveva morire: la espose al pubblico perché chiunque volesse potesse farle del male, ma nessuno, nemmeno sei uomini e sei buoi, riuscì a smuovere il corpo esile divenuto miracolosamente pesantissimo.

Allora la condannarono a morire colpita da un pugnale.

Il corpo della santa è conservato nella chiesa di San Geremia a Venezia.

Fonte: Santa Lucia

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